I grandi tornei di tennis cancellati per causa di forza maggiore
Oggi è il covid-19 a fermare il tennis, ieri erano la Prima e la Seconda Guerra Mondiale
Quando il tennis è costretto ad alzare bandiera bianca
Purtroppo è successo ciò che temevamo: Wimbledon davanti al coronavirus ha alzato bandiera bianca. Il più antico evento nello sport del tennis – secondo noi il miglior torneo per intensità e spettacolarità che fa parte del Grande Slam – ha dovuto fermarsi e darci appuntamento al 28 giugno 2021. Gli organizzatori hanno provato in tutti i modi a trovare una soluzione, ma decidere di non giocare in fondo è stata la scelta corretta. Oltre a Wimbledon, quest’anno non si disputeranno nemmeno l’ATP 500 di Washington, l’Indian Wells, il Miami Opene neanche i tornei che si sarebbero dovuti tenere in Cina, come l’interessantissimo Masters 1000 di Shanghai. Se all’appello si sono salvati almeno il Western & Southern Open, meglio conosciuto come ATP Cincinnati, e lo US Open, terminato ieri con una spettacolare finale, entrambi giocati a porte chiuse, per quanto riguarda il Roland Garros, già slittato a fine settembre-inizio ottobre, mai dire mai. Non vogliamo essere pessimisti ma davanti a quest’emergenza mondiale non si può sapere cosa succederà. Nutriamo qualche dubbio anche per quanto riguarda il San Pietroburgo Open e il Kremlin Cup, non fosse altro perché la Russia è uno dei paesi più colpiti dal covid-19, ma stando alle informazioni oggi a nostra disposizione si dovrebbero disputare. Se questo 2020 ci sembra eccezionale in fatto di tornei di tennis cancellati, non dimentichiamoci che 100 anni fa circa, con la Prima Guerra Mondiale, racchetta e pallina hanno conosciuto importanti stop: nel periodo 1916-1918 non si tennero complessivamente 12 tornei dello Slam. Curioso comeinvece lo US Open, nonostante tutto, si disputò nel 1917. E vi diremo di più: in quell’occasione la sede da Newport fu spostata a Forest Hills, sede ufficiale della manifestazione fino al 1977.
Dal 2020 indietro nel tempo alla Seconda Guerra Mondiale
Purtroppo il coronavirus non sta risparmiando niente e nessuno, tantomeno il nostro amato tennis. La cancellazione del torneo di Wimbledon è stato un colpo al cuore per gli appassionati, che quest’anno non potranno assistere nemmeno ai tornei maschili e femminili che si sarebbero dovuti tenere in Cina. Niente Wuhan Open, che avrebbe dovuto essere impattante almeno a livello simbolico, niente Masters di Shanghai e niente China Open. Stessa storia dicasi per il Masters di Shenzhen, che si sarebbe dovuto giocare dal 9 al 15 novembre, e per il Masters di Zhuhai, in programma dal 16 al 22 novembre. E potremo così continuare, visto che le manifestazioni che non si disputeranno nel paese della Grande Muraglia cinese sono ben 11. Davvero tante, ma l’emergenza che stiamo vivendo impone la massima cautela. Come detto, la cancellazione degli appuntamenti più belli del tennis non è tuttavia una novità: se prima vi abbiamo ricordato cosa successe durante la Prima Guerra Mondiale, ora vi diremo qualcosa sul tennis non giocato della Seconda Guerra Mondiale. Nel corso di questo conflitto sono stati persi per strada 17 Slam totali, ovvero 5 Australian Open, 6 Roland Garros e 6 Wimbledon. Non solo: sebbene le ostilità nel 1945 fossero ormai cessate, in Europa non si giocò per tutto l’anno. Dal 1946 in poi il nostro sport preferito non si è praticamente mai fermato se non nel 2020 per la situazione che purtroppo ben conosciamo. Se questo periodo per il tennis è stato particolare, per usare un eufemismo, siamo confidenti per il 2021, quando finalmente riprenderà a pieno regime. Non vediamo l’ora che ciò avvenga perché quella normalità sportiva a cui siamo abituati da sempre ci manca davvero tanto.