Champions League, ecco Atalanta-Liverpool: il bello del calcio
La terza giornata della fase a gironi di Champions League proporrà uno dei match più interessanti dell’edizione 2020/2021 del massimo importante torneo continentale riservato ai club. Martedì 3 novembre, il rinnovato Gewiss Stadium di Bergamo ospiterà la sfida tra l’Atalanta ed il Liverpool, rispettivamente seconda e prima del Gruppo D, entrambe imbattute nelle prime due gare e tutte e due in cerca dei punti per il passaggio alla fase a eliminazione diretta della competizione.
Atalanta contro Liverpool sarà di sicuro un incontro spettacolare e senza esclusione di colpi, che vedrà in campo probabilmente le formazioni che più di tutte hanno stupito nelle ultime stagioni nei campionati maggiori del vecchio continente. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per assistere ad una delle sfide calcistiche più memorabili. Senza dimenticare la variante casuale che governa tutte le cose dell’universo, il fato, che quando ha visto il Liverpool di fronte a squadre della Serie A si è sempre scatenato, determinando alcune delle più clamorose partite che la storia del calcio ricordi, come accaduto nelle finali di Coppa dei Campioni tra Roma e Liverpool del 1984 e di Champions League tra Liverpool e Milan nel 2005.
Ma Atalanta-Liverpool sarà soprattutto lo scontro tra due dei tecnici più apprezzati a livello mondiale, due storie a confronto così distanti tra loro, quanto uguali nella loro forma e sostanza. Perché è vero, gli allenatori dei Reds e degli orobici, Jürgen Klopp e Gian Piero Gasperini, hanno due modi di pensare e fare calcio molto simili. Poco propensi alla filosofia e più orientati al calcio totale dell’Olanda degli anni sessanta e settanta, i due tecnici preferiscono spingere ed improvvisare in attacco, aggredendo la palla in ogni istante in fase di non possesso.
Il tecnico di Grugliasco ha a disposizione una rosa per lo più composta da uomini capaci di ricoprire due o più zone del campo. Proprio come lo erano gli oranje di Rinus Michels e Johan Cruijff, i calciatori nerazzurri all’occorrenza possono adattarsi in più posizioni del rettangolo verde di gioco, mai determinando una chiave di lettura netta e chiara della propria manovra, in modo tale da confondere l’avversario e rendere sempre imprevedibili le singole giocate.
Che è quello che, più o meno, anche Jürgen da Stoccarda ha sempre provato a fare con le sue squadre. In una sorta di giostra in mezzo al campo, Klopp riesce a sovrapporre le manovre dei propri terzini con quelle degli attaccanti, giocando sempre in verticale, effettuando ripartenze e mai dando tregua ai difensori avversari.
Anche per queste ragioni, sarà difficile ipotizzare una trama per quello che sarà il match di Bergamo. Il resto lo faranno i singoli, i protagonisti in rosso ed in nerazzurro, Momo Salah, Sadio Mané, Roberto Firmino da un lato Duván Zapata, Alejandro Gómez, Luis Muriel dall’altro. Sono il bello del calcio, il più efficace dei messaggi pubblicitari per lo sport più diffuso e giocato al mondo.
Dopo aver dominato l’ultimo campionato in Inghilterra, la stagione del Liverpool è cominciata tra pochi alti e molti bassi, comprese le sconfitte nella finale della Community Shield contro l’Arsenal e l’eliminazione in Coppa di Lega (ai rigori, ancora contro l’Arsenal), senza dimenticare l’infortunio che terrà lontano dal campo per tutta la stagione il pilastro difensivo Virgil van Dijk. Eppure, in Premier League (ed in Champions) i Reds sono ancora lì in alto, segnale di una compattezza di un gruppo che ha pochi pari nel suo genere. La Dea, dal canto suo, ha ripreso da dove aveva finito l’anno scorso: gol a raffica (già 15 nelle prime 5 giornate di Serie A e 6 nelle prime due gare di coppa), vittorie spettacolari e qualche caduta un po’ troppo rumorosa (come la doppia sconfitta in campionato contro Napoli e Samp). Motivo in più per gli uomini del Gasp per giocare con il massimo della concentrazione contro una delle squadre più forti d’Europa, dimostrando di essere meritevolmente tra le big del vecchio continente.