Una Dea allo stadio Di Stéfano, l’Atalanta in cerca di un’impresa contro il Real Madrid
La Dea in gita al Di Stéfano? No affatto!
Una nuova notte nerazzurra a Madrid?
“Quel che conta è il percorso del viaggio e non l’arrivo” disse un giorno Thomas Eliot, poeta americano premio Nobel per la letteratura, tralasciando il fatto che in alcuni casi raggiungere l’arrivo – inteso come meta finale – conta più di un bellissimo percorso di viaggio. Questo è il caso dell’Atalanta che giocherà contro il Real Madrid purtroppo non al Bernabeu ma presso il Di Stéfano, impianto principale del centro sportivo dei madrileni a Valdebebas. Comunque un bel riconoscimento per la squadra allenata da Gasperini che ne ha fatta di strada nell’ultimo biennio europeo. Sembrava ieri quando la Dea esordiente in Champions League perdeva 4 a 0 con la Dinamo Zagabria, 2 a 1 con lo Šachtar Donec’k e 5 a 1 con il Manchester City, e poi sappiamo tutti com’è andata a finire! Quel che non sappiamo è come andrà a finire la partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions League dei bergamaschi. Da italiani ci auguriamo che, dopo il “riconoscimento Di Stefano”, ad attendere l’Atalanta ci sia ad esempio il “riconoscimento Signal Iduna Park”, il che vorrebbe dire che l’Atalanta è stata più forte del Real Madrid e degli errori arbitrali. Come dimenticare la magia di Mendy all’85° minuto della gara d’andata e la magia al contrario dell’arbitro Stieler – sempre durante la gara d’andata – che ha espulso nei primissimi minuti un incolpevole Freuler? Non si può ovviamente dimenticare, ma meglio soprassedere e sperare che in 11 contro 11 la Dea possa farci rivivere una nuova notte nerazzurra dopo quella dell’Inter.
Il rientro di Benzema non ci voleva
Ribaltare lo 0 a 1 dell’andata per la Dea non è impossibile ma è solo più complicato del previsto. Come mai? Perché il rientro di Benzema, assente a Bergamo, non è una buona notizia per l’Atalanta che dovrà fare molta attenzione alle sue giocate. Considerando la magia di destro-sinistro con cui ha propiziato il goal che poi ha segnato durante il derby contro l’Atlético Madrid, c’è da alzare ancora di più la guardia. Se non è esagerato affermare che Atalanta-Madrid è il confronto di Champions League che non ti aspetti, non è nemmeno esagerato affermare che il rientrante Benzema è già in forma smagliante dopo lo stop che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco dal 19 febbraio fino a pochi giorni fa. Karim da solo difficilmente potrà cambiare le sorti di un incontro sulla carta abbastanza equilibrato – con una leggera preferenza per il Real Madrid – ma è comunque un pericolo pubblico e, se non il numero 1, di sicuro il numero 2. 2 sono anche i goal che la Dea dovrà segnare per passare il turno, mantenendo ovviamente la propria porta inviolata, e per farlo dovrà giocare come fatto contro l’Inter. Nonostante la sconfitta contro la capolista, i nerazzurri di Bergamo hanno messo alle corde l’avversario per quasi tutti i 90 minuti. Replicare quella prestazione, pressando alto e giocando in maniera propositiva, stavolta potrebbe pagare interessanti dividendi, anche se in campo ci sarà Karim Benzema.
Attenzione a Sergio Ramos, Hazard e… all’emozione
Il Real Madrid non è ovviamente solo Benzema, che comunque è mancato tantissimo ai Blancos, ma anche Rodrygo, Valverde, Modrić e soprattutto Sergio Ramos e Hazard, che sono tornati ufficialmente in gruppo. Difficilmente li vedremo in campo dal primo minuto contro l’Atalanta, ma non è escluso che potrebbero entrare a partita incorso. Insomma: il Real Madrid che affronterà la Dea stavolta è tornato quasi al completo e questa non è una buona notizia per gli uomini di Gasperini che potrebbero anche farsi prendere dall’emozione. Okay, non giocheranno al Bernabeu, ma il solo fatto di sfidare l’avversario in casa sua e sfidare alcune delle sue più luminose stelle, in campo non sarà semplice. Come non sarà semplice evitare di farsi prendere dalla frenesia di provare a ribaltare il risultato sfavorevole dell’andata a tutti i costi e fin dai primi minuti. Un atteggiamento simile sarebbe deleterio per l’Atalanta che in quel caso si disunirebbe e farebbe il gioco dell’avversario. Ci vorrà pazienza contro quest’avversario così blasonato, che la Dea può battere avendo tutte le carte in regola per farlo. E queste carte in regola sono: pressing alto, giropalla veloce, manovra sviluppata in verticale e colpi di genio di Pessina e Iličić.