Quale destino per l’Italia al Sei Nazioni 2021 di rugby?
Vincere almeno una partita sarà una missione possibile per gli Azzurri?
Almeno quest’anno evitiamo di vincere il cucchiaio di legno!
La nostra più che una preghiera è una supplica rivolta agli Azzurri del rugby: ”Per favore, almeno quest’anno evitiamo di vincere il cucchiaio di legno!”. Sì, perché tra poco avrà inizio il Sei Nazioni, torneo storico della palla ovale in cui l’Italia non vince mai una partita. Ecco spiegato il perché della nostra supplica a Bigi e compagni. Basterebbe una vittoria contro una tra Inghilterra, Francia, Irlanda, Galles e Scozia e saremmo al settimo cielo! Abbiamo detto poco considerando lo strapotere delle avversarie, ma dopo l’ultima vittoria del 28 febbraio di 6 anni fa contro la Scozia a Edimburgo sperare non costa nulla. Sarà quasi certamente una speranza vana ma aspettiamo che l’Italia scenda sul terreno di gioco e poi trarremo le nostre conclusioni. Se i numeri non sono certo dalla parte degli Azzurri, tenendo inoltre presente che l’ultima vittoria in casa è datata 16 marzo 2013, come siamo messi a livello di rosa?
Assenze che pesano
Quando arriva l’ora del Sei Nazioni, a noi tifosi di rugby vengono i brividi. E non sono brividi derivanti da emozioni positive ma dalla consapevolezza che l’Italia del pallone ovale non solo non vincerà questo torneo prestigioso (e ci mancherebbe!) ma verrà letteralmente schiacciata dalle 5 super potenzeavversarie. Inghilterra e Francia, anche quest’anno una spanna sopra a tutte le altre, non sono certo allaportata degli Azzurri, così come non lo sono Irlanda, Galles e Scozia. Facciamocene una ragione prima di illuderci perché se in 20 anni abbiamo vinto solo 12 partite un motivo ci sarà. Certo, nella scorsa edizione del Sei Nazioni contro la Francia abbiamo giocato per lunghi tratti alla pari ma alla fine abbiamo comunque perso 35 a 22 ottenendo la 24a sconfitta consecutiva. Proprio contro la Francia esordiremo in casa e i Galletti, anche se privi di Alldritt, fanno paura. La nostra più grande paura, al di là del valore dell’avversario, è dovuta però alle assenze perché per l’Italia non mancherà solo Polledri, punto di riferimento assoluto della terza linea, ma anche il promettentissimo Minozzi. Brutte notizie per la super sfavorita Italia di Franco Smith che purtroppo, facendo un paragone con il calcio, non è certo l’Italia di Mancini favorita a Euro 2021. Il colore in entrambi i casi è sempre l’azzurro ma di due sfumature completamente diverse, l’una più scura e l’altra più chiara. Ma di buone notizie nemmeno l’ombra? Qualcuna sì. Vi basterà leggere il prossimo paragrafo per provare a tirarvi un po’ su di morale.
Una prima linea di tutto rispetto e un po’ di esperienza che non guasta
Con il ritorno del pilone Riccioni dopo l’infortunio dello scorso ottobre, la prima linea azzurra è di tutto rispetto. La sua presenza, probabilmente dosata con attenzione visto il lungo stop, insieme a quella di Fischetti, oggi in ottima forma, e a quelle di Zilocchi e Ceccarelli, che hanno ben impressionato durante l’ultima Autumn Nations Cup, ci restituisce un reparto ben collaudato. Conquistare il pallone in mischia grazie a questi giocatori coadiuvati dal nuovo backup, Traoré o Rimpelli, potrebbe darci la possibilità di giocarcela alla pari almeno in alcuni momenti delle sfide che ci attendono, come accaduto appunto con la Francia nel corso dell’ultima edizione. Non solo: tra i convocati di Smith per il Sei Nazioni ci sono giocatori di esperienza come la seconda linea del Benetton Treviso Ruzza. Il 26enne nativo di Padova sa bene cosa significhi lottare ai massimi livelli considerando le sue partecipazioni alla Pro14 e alla Coppa del Mondo in Giappone nel 2019. Basterà la sua esperienza per conquistare finalmente una vittoria al Sei Nazioni? Probabilmente no, ma in fondo sperare non costa nulla.