Le ambizioni dell’Olimpia Milano in Eurolega
Quale destino per gli uomini di Ettore Messina In Europa?
Stavolta ci siamo, ce lo sentiamo, ne siamo certi: l’obiettivo dichiarato in estate dal general manager dell’Olimpia Milano, Christos Stavropoulos, di centrare i play-off di Eurolega 2020-2021 è più di una concreta possibilità. La squadra allenata da Ettore Messina, memore dell’esperimento fallito Shelvin Mack, quest’anno è stata costruita con lo scopo di fare bene, benissimo in Europa. Con l’arrivo dei vari Delaney, Punter e Datome, giocatori di grande esperienza internazionale, dotati di un ottimo talento individuale e che si caratterizzano per un elevato QI cestistico, Olimpia vuole lottare punto a punto conle big Barcellona, Real Madrid, CSKA Mosca, Fenerbahçe e Anadolu Efes. Certo, non sarà facile perché queste (e altre) avversarie di Eurolega sono temibili e “navigate”, ma già il fatto di avere a disposizione un roster completo in tutti i suoi ruoli e dal tasso atletico decisamente superiore rispetto alle altre stagioni è un’ottima notizia.
Ok, ma come si sta comportando l’Olimpia Milano in Eurolega?
I ragazzi di Messina al momento sono undicesimi e dunque fuori dalla corsa play-off. Dopo aver battuto il Bayern Monaco, il Real Madrid (non accadeva da ben 11 anni!) l’ASVEL e lo Žalgiris (si ringrazia il tandem Punter-LeDay che ha deciso di mettersi in proprio), hanno perso con la Stella Rossa in casa (Eric Loyd da solo ha stravolto la partita) e in trasferta con il Valencia e l’Olympiacos. Se contro gli spagnoli la partita è stata tirata fino alla fine, contro i greci la mancanza di Micov e Punter ha pesato tantissimo.
Sappiamo cosa volete dirci:” Se l’Olimpia si trova distante dalle posizioni che contano, ma dove vuole andare?”. Abbiamo più di una risposta per voi.
Tenete presente che questa Eurolega a causa dei continui rinvii delle partite in programma non è ancora in grado di offrire un quadro chiaro dei quintetti più forti – l’Olimpia è stata ferma per un mese e deve ancora recuperare a dicembre le gare con Alba e Khimki – e mai come questa volta gli infortuni fanno la differenza. Come detto, contro l’Olympiacos mancavano Micov e Punter e contro il Real Madrid, oltre a loro due, non c’erano l’acciaccato Hines e Delenaey, che dopo pochi minuti ha dovuto abbandonare il parquet. Insomma: se l’Olimpia Milano riuscisse a disporre della rosa al completo state certi che se la giocherebbe con chiunque.
Dove può crescere l’Olimpia?
In cosa è “carente” Milano?
Non è un mistero oramai: negli ultimi anni la squadra che trionfa in Eurolega è quella che dispone della difesa più forte. A parte il Real Madrid nel 2015, che ha fatto dell’attacco la sua arma vincente, da 5 anni per arrivare fino in fondo è necessario imporre la propria identità difensiva. Se l’Olimpia Milano di quest’anno ha pochi punti deboli, visto che con Datome dispone di un cecchino da tre e ai liberi, con Rodriguez un veterano del playmaking e con Delaney una shooting guard di tutto rispetto (peccato per gli infortuni), in difesa le manca qualcosa. In rosa non c’è infatti un giocatore con doti di vero marcatore e di recupera-palloni e tenendo conto che la squadra è bassa, ci sarà da lavorare per creare un sistema difensivo efficace che divenga una fortezza inespugnabile per i quintetti avversari. Ok, inserire cestisti come il decisivo Gigi Datome, che grazie anche all’esperienzaNBA insieme agli “anziani” Gallinari e Belinelli è maturato tantissimo, ma forse l’Olimpia avrebbe potuto fare qualcosina in più in difesa.
L’età non conta
Quando gli anni sono solo numeri
Quella dell’età per l’Olimpia è un falso problema di cui comunque si è parlato a lungo. Secondo noi grazie a un roster ampio e di qualità sono possibili così tante rotazioni da non pesare sulla tenuta atletica di cestisti maturi e in là con gli anni. D’altronde, ora lo sappiamo, l’obiettivo dichiarato è l’accesso ai play-off di Eurolega, dunque puntare su giocatori di esperienza è l’unica strada per fare bene e farlo adesso. Non ci sono più scuse.